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Un’AI può contare tutti gli alberi del mondo?

Secondo te, quanti alberi ci sono su tutta la Terra?

Partiamo con una domanda.

Secondo te, quanti alberi ci sono su tutta la Terra?

La risposta ce la da uno studio tenuto dallo scienziato Tom Crowther del Politecnico Federale di Zurigo.

Sulla Terra ci sono 3040 miliardi di alberi.

Per semplificare, diciamo 3 trilioni.

Riesci ad immaginarli?

E secondo te un sistema di Intelligenza Artificiale riuscirebbe a mappare 3 trilioni di alberi?

La risposta ce la da un altro gruppo di scienziati di Nature che per la prima volta è riuscito a mappare 1.8 miliardi di canopie d’albero nelle regioni del Sahel e del Sahara nell’Africa Occidentale.

Nel senso che non sono mai stati mappati così tanti alberi prima d’ora in una zona così vasta, che è appunto, grande complessivamente 12 milioni di chilometri quadrati.

Gli scienziati hanno analizzato un enorme database di immagini satellitari usando l’intelligenza artificiale.

Nello specifico, hanno utilizzato delle reti neurali che riconoscono oggetti come gli alberi in base al colore e alla forma.

Per trainarla sono state mostrate delle immagini di alberi all’Intelligenza Artificiale naturalmente.

Secondo gli scienziati dell’Università del New Mexico sarà presto possibile, seppur in maniera limitata, mappare il luogo e la grandezza di ogni albero al mondo.

Quindi, la risposta alla domanda di prima è:

“Per il momento l’Intelligenza Artificiale non riesce a mappare tutti gli alberi del mondo, ma potenzialmente ci riuscirà”.

Ora, come bisogna reagire a questa notizia?

Facciamo un piccolo passo indietro…

Le immagini satellitari non hanno una connessione diretta con l’Intelligenza Artificiale

Sono venute prima le immagini satellitari e poi l’Intelligenza Artificiale.

Adesso, grazie alla computer vision, al maggior numero di immagini satellitari, e alla possibilità di trainare l’Intelligenza Artificiale, l’analisi satellitare ha preso una bella accelerata.

Quindi, sicuramente è un campo che darà soddisfazioni in futuro.

Già ne abbiamo parlato in uno dei nostri podcast, in cui abbiamo spiegato come l’Intelligenza Artificiale applicata alle immagini satellitari può aiutare a prevenire gli incendi o le alluvioni nelle zone a rischio.

Il problema principale è che al momento l’impostazione e il lancio di un satellite sono operazioni costose, accessibili solo a governi o grosse istituzioni.

Speriamo che con questo trend che sta portando il business nello spazio, con Blue Origin o Space X ci sia un abbassamento dei prezzi che renderà più semplice l’aggiunta del proprio satellite per i propri scopi.

Questo darebbe accesso ad una serie di informazioni e dati che vengono raccolti e poi consegnati in seconda battuta a chi li richiede.

Sicuramente è una parte del business che verrà ampliata e sicuramente porterà questa tecnologia più a disposizione di tutti.

Naturalmente ci sono vari tipi di applicazione a livello satellitare, quindi abbiamo un’analisi a livello singolo delle immagini o comunque delle informazioni grossolane che vengono raccolte, poi scaricate dal satellite e infine analizzate.

Mentre ci sono un altro tipo di informazione dette “a multi livello” in cui l’Intelligenza Artificiale dà il meglio di sé andando a recuperare informazioni molto più dettagliate, come per esempio scoprire quante macchine ci sono in un parcheggio.

Sono sicuramente informazioni che possono tornare molto utili se sono di facile accesso.

È una tecnologia molto complessa

Storicamente le prime rilevazioni si facevano con le mongolfiere, poi i satelliti sono arrivati negli anni 60, per poi passare ai dati multispettrali negli anni 70 che vedono di più di quello che vede il nostro occhio.

E anche se questo telerilevamento viene fatto tramite satellite, al momento viene fatto anche tramite droni, ad esempio.

C’è il rilevamento del dato, la correzione e la preparazione delle immagini e l’elaborazione dove rientra anche l’Intelligenza Artificiale.

Oggi, ci sono dati di qualità, con una risoluzione più elevata, e una capacità di calcolo che prima non c’era.

Quindi, applicazioni che 10 anni fa chiedevano un grosso uso di hardware potevano essere fatte solo da chi poteva permetterselo.

Oggi queste applicazioni possono essere fatte anche da grandi aziende, non solo da enti internazionali.

C’è da dire che queste tecnologie sono state portate a livello industriale per svolgere compiti molto interessanti come l’object recognition, la classificazione, il controllo qualità…

***

Previsioni per il futuro?

Parliamo di agricoltura di precisione, che al momento viene fatta con i droni.

Considerando che abbiamo a disposizione satelliti con immagini ad altissima risoluzione e che possono rivisitare la stessa area nel giro di pochi giorni, probabilmente questo tipo di applicazioni saranno sempre più interessanti e diffuse.

Già oggi ci sono dei grossi proprietari di aziende che possono fare delle convenzioni con chi fornisce i dati satellitari.

Il vantaggio del dato satellitare è che ho delle scansioni periodiche della stessa area, quindi su aree di chilometri quadrati, il modo migliore per acquisire dei dati è sempre meglio utilizzare l’Immagine Satellitare, anziché il drone.

Sicuramente, quindi, per un monitoraggio esteso, la strada è quella dei monitoraggi satellitari.

Per quanto i droni volino e risolvano problemi a livello locale, possono avere comunque una visione limitata della distanza e dell’altezza.

Avere invece un’immagine satellitare che ti prende una sola immagine – 300/400 km – puoi tenere monitorato tutte le situazioni in cui hai delle possibili alluvioni per cui il corso del fiume non è monitorabile con il drone all’interno di una circonferenza di 20-30 km, perché comunque tutti gli affluenti, tutto il percorso del fiume è molto grande.

Quindi, anche per fare un’analisi predittiva su quello che può succedere in un momento di piena, hai bisogno di immagini importanti e molto grandi.

Anche per la prevenzione è una possibile applicazione.

Sull’industria invece abbiamo avuto degli esempi di foto fatte con i droni, di analisi dei pannelli solari, si va a visualizzare sia a livello di temperatura che di manutenzione la situazione dei pannelli solari.

Nel complesso delle immagini aeree sicuramente ci sono delle potenzialità, si tratta di trovare la migliore soluzione al problema.

Francesco Azzarita
Francesco Azzarita
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