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Il futuro della Telemedicina

Finalmente la telemedicina è entrata di diritto nel sistema sanitario nazionale italiano!

È una notizia positiva soprattutto per noi che ci lavoriamo dal 2014…

Già all’epoca era stato emanato un documento dalla Conferenza Stato-Regioni italiana con le linee guida sulla telemedicina…

E ci è voluto il Covid-19 per sbloccare la telemedicina italiana – è il caso di dirlo.

Ora finalmente i medici potranno accorciare le distanze con i pazienti e fare diagnosi a distanza con meno rischio di contagio, risparmiando tempo e ottimizzando le risorse, che sono già dei grossissimi vantaggi.

Tuttavia, dato che non abbiamo grandissimi numeri di utilizzo in Italia, ci si concentrerà molto probabilmente su pazienti affetti da patologie croniche, non su questioni emergenziali.

Quindi, si è perso molto tempo, ma possiamo ancora recuperarlo sfruttando queste tecnologie in combinazione con l’Intelligenza Artificiale per ottenere superiori benefici.

Per esempio, questa combinazione permette di lavorare e analizzare una grandissima quantità di dati trovando pattern di correlazione, e pertanto di personalizzare le terapie farmacologiche – che sono tendenzialmente generalizzate.

Ciò che ci aspettiamo è che le terapie farmacologiche saranno più personalizzate, ritagliate sulla singola persona, sulle sue abitudini di vita, e non in base alla categoria, alla patologia o all’età.

Un altro aspetto importante è la distribuzione di conoscenza su larga scala.

Per fare un altro esempio semplice, l’algoritmo che abbiamo sviluppato assieme all’Università di Trento per diagnosi e monitoraggio da polmonite da Covid-19 è il frutto di contributi di tanti specialisti in giro per il mondo.

Quindi è come se si concentrasse il know-how di N specialisti su un algoritmo che poi è a disposizione di tutti quelli che ne hanno l’accesso.

E lo ripetiamo… c’è voluta la pandemia!

Ma oltre all’Italia, che cosa sta succedendo nel mondo?

Secondo un articolo di Fierce Healthcare, il 2021 sarà fondamentale per il machine learning e l’Intelligenza Artificiale.

Nell’industria si è sentito parlare di Intelligenza Artificiale per anni, ma nel 2021 la sanità comincerà a vedere i benefici del machine learning nelle soluzioni che sono altamente scalabili, come previsto da Tom Knight, CEO di Invistics.

Le nuove tecnologie finanziate dall’Istituto Nazionale della Sanità negli Stati Uniti, possono risolvere molti problemi con l’amministrazione dei farmaci, mentre aiutano gli ospedali a fare profitti di milioni di dollari annualmente (in America gli ospedali sono vere e proprie aziende).

I fornitori di servizi sanitari stanno accettando sempre di più il ruolo dell’AI nella medicina, la sua capacità di identificare le sequenze e i trend che gli esseri umani non riuscirebbero a trovare facilmente, ha detto il fondatore di Cardiologs.

Kimberly Powell, vice-presidente e general manager di Nvidia Healthcare, una delle più grandi aziende di Intelligenza Artificiale al mondo, prevede che gli ospedali diventeranno più smart.

Così come succede nelle nostre case, gli smart speaker e le smart camera aiuteranno ad automatizzare le attività.

L’Intelligenza Artficiale, quando usata negli ospedali, aiuterà a scalare il lavoro del personale sanitario in prima linea, ne aumenterà l’efficienza, e fornirà un monitoraggio virtuale del paziente per prevedere e impedire reazioni avverse nei pazienti.

Il tutto è basato sul Machine Learning, l’argomento di cui parliamo da quando è nata BlueTensor.

Quindi, è ancora il momento di parlare di machine learning.

Introdurre l’Intelligenza Artificiale e il machine learning in ambiti in cui ci sono dei software che lavorano, non farà altro che velocizzare e ottimizzare i processi.

Questo deriva da un fatto: il mondo va complicandosi di giorno in giorno, se non addirittura di ora in ora.

Abbiamo creato sovrastrutture come le società, le città, l’industria, la globalizzazione, eccetera…

E sono tutte strutture troppo complicate per essere descritte e per interagirvi in modo sereno e rapido.

Per questo c’è bisogno di servizi per interagirvi che, in questo momento, non sono più nelle nostre mani.

Questo vale anche per le aziende, soprattutto quelle grandi, che creano sovrastrutture sempre più complesse: si parla comunque di persone che gestiscono altre persone e flussi di lavoro.

E vale anche per il sistema sanitario, italiano e internazionale.

L’Intelligenza Artificiale con il suo potenziale di calcolo è lo strumento che, in un modo o nell’altro, ci sta aiutando ad adattarci a questo livello di complicazione, rendendoci più fruibili le sovrastrutture.

L’Intelligenza Artificiale, con i dati in mano, riesce a trovare dei pattern che gli esseri umani non riescono a trovare – quelli che noi potremmo definire “scorciatoie” – e fa indubbiamente la differenza nella gestione del lavoro.

È lì che poi si arriva ad avere l’infermiere smart, le diagnosi più rapide, il guadagno.

Di fatto, si ha uno snellimento delle procedure.

Certo, questo ci sorprende, ma questa è l’Intelligenza Artificiale.

Riesce ad elaborare dati più velocemente di noi umani, a trovare dei pattern di comportamento che la nostra capacità umana non riuscirebbe a trovare.

Dopodiché anche l’attività umana viene resa più “smart”, assieme alla sua interazione con il software.

Infatti, riuscendo ad applicare pattern che noi non avremmo mai pensato o anche visto, creiamo l’effetto wow che entrerà nei vari campi.

Ci siamo sempre occupati di introdurre l’Intelligenza Artificiale anche se limitate…

Nella telemedicina non sarà più solo l’ospedale il centro operativo, ma sarà il software che permetterà di interagire con i pazienti, anche da remoto.

Sarà un network, non sarà solamente l’ospedale il centro di tutto.

È chiaro che allargando l’offerta di servizi, allargando comunque l’interazione con più persone in modi differenti, ci vuole una gestione, una struttura di queste organizzazioni sempre più snella e sempre più affinata.

E qui sicuramente, come negli altri settori, come nell’avanzare della tecnologia dell’Intelligenza Artificiale, si vedranno sempre i benefici in maniera più ampia e importante.

In conclusione

Nello scorso articolo abbiamo parlato di rivoluzioni industriali che hanno comunque portato qualcosa di buono.

L’Intelligenza Artificiale unita alla telemedicina seguirà la stessa ondata…

Qualcosa di buono che servirà alla collettività.

Ci diamo una speranza per questo 2021.

Francesco Azzarita
Francesco Azzarita
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