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AI Act: è ora di parlarne seriamente

L'AI Act, previsto per l'approvazione finale tra il 12 e il 15 giugno, segna un passo importante verso la regolamentazione dell'intelligenza artificiale in Europa.


Ti sei mai chiesto come l’Unione Europea stia rispondendo all’innovazione tecnologica guidata dall’intelligenza artificiale?

L’AI Act, la nuova regolamentazione a livello europeo sull’intelligenza artificiale, potrebbe essere la risposta.

In questo articolo, analizzeremo le sue implicazioni, il dibattito che lo circonda e i potenziali costi per le piccole e medie imprese.

AI act: Un passo verso la regolamentazione dell’intelligenza artificiale

L’AI Act, previsto per l’approvazione finale tra il 12 e il 15 giugno, segna un passo importante verso la regolamentazione dell’intelligenza artificiale in Europa.

Questa nuova legislazione categorizza le applicazioni di AI in base al loro potenziale di rischio e introduce norme più severe per le “intelligenze artificiali senza scopo”, che includono i modelli linguistici come GPT.

I “modelli di base senza scopo” sotto esame

Il termine “modelli di base senza scopo” può sembrare vago, ma si riferisce ai modelli linguistici utilizzati in varie applicazioni.

Anche se il modello di base è senza uno scopo specifico, l’applicazione finale ha uno scopo e quindi deve essere regolamentata.

L’AI Act prevede una maggiore severità nella valutazione di tali modelli.

Le applicazioni proibite dall’AI Act

Oltre a classificare le applicazioni in base al rischio, l’AI Act proibisce anche specifiche applicazioni.

Ad esempio, il Parlamento ha esteso il divieto sui software di identificazione biometrica, consentendone l’uso ex post solo per reati gravi e con l’autorizzazione di un giudice.

L’uso del software di riconoscimento delle emozioni nei settori della legge, della gestione delle frontiere, del lavoro e dell’istruzione è ora vietato.

Il peso dei costi di conformità per le PMI

La maggiore regolamentazione introdotta dall’AI Act comporterà un aumento dei costi di conformità per le piccole e medie imprese (PMI) che sviluppano, utilizzano, importano e rivendono soluzioni di IA.

Questo aumento deriva dalla necessità di aderire alle nuove procedure, acquisire ed elaborare dati, e sostenere audit esterni.

Sebbene le stime iniziali prevedevano costi di conformità pari al 17,3% del fatturato, le stime più recenti indicano che questi costi potrebbero essere di circa 300.000 euro, o l’1,3% del fatturato.

Questo però suppone che una PMI in Europa abbia un fatturato di 30 milioni di euro, cifra che potrebbe sembrare elevata per molte piccole e medie imprese.

Conclusioni

Il dibattito sull’AI Act è un passo avanti fondamentale per regolamentare l’uso dell’intelligenza artificiale.

Tuttavia, come qualsiasi nuovo atto legislativo, la sua efficacia dipenderà da come viene interpretato e applicato.

Il bilanciamento tra la promozione dell’innovazione e la protezione dei cittadini europei da potenziali rischi sarà la chiave del successo di questa regolamentazione.

Allo stesso tempo, sarà importante monitorare attentamente l’impatto sui costi di conformità per le piccole e medie imprese per assicurare che queste non siano sovraccaricate e si disincentivi l’innovazione.

La strada per una regolamentazione efficace dell’intelligenza artificiale è complessa, ma l’AI Act sembra essere un passo nella giusta direzione.