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Basta specializzazioni: l’Intelligenza Artificiale ci renderà generalisti

«L'IA non ucciderà i nostri lavori, ma cambierà le nostre descrizioni lavorative»

È arrivato il momento di chiederci se l’intelligenza artificiale ci ruberà effettivamente il lavoro.

E adesso che ci stiamo ponendo queste domande, gli esperti cominciano a rispondere.

Uno di questi è Ian Beacraft, fondatore dell’agenzia di previsioni strategiche Signal & Cypher, che in un’intervista a Singularity Hub, uno dei portali giornalistici di tech più importanti del mondo, descrive come cambierà il mondo del lavoro.

Il titolo? 

«L’IA non ucciderà i nostri lavori, ma cambierà le nostre descrizioni lavorative»

Secondo lui siamo in una “bolla di hype dell’Intelligenza Artificiale, che però è ben al di sopra del picco delle aspettative gonfiate del Gartner Hype Cycle”. (Ne abbiamo parlato anche QUI).

In questo articolo noi approfondiremo quello che è stato detto in questo articolo e daremo un po’ anche le nostre opinioni.

Il lavoro del sapere verrà “amplificato”

La prima parte di questo articolo prospetta una rivoluzione nel lavoro del sapere.

Beacraft ha sottolineato che abbiamo preso la capacità dell’uomo di costruire oggetti e le abbiamo amplificate con degli strumenti.

Se prima costruivamo un singolo utensile in uno specifico lasso di tempo, adesso costruiamo macchine che producono duecento utensili in un lasso di tempo molto più breve.

Secondo Beacraft, in questo momento stiamo facendo la stessa cosa costruendo macchine che amplificano il sapere della persona. Ossia, ne digitalizzano le competenze.

Queste competenze possono essere:

  1. Programmabili
  2. Componibili
  3. Aggiornabili

Programmabili: puoi decidere l’output rispetto agli input attraverso un algoritmo. Se hai bisogno di generare un testo personalizzato, puoi chiedere a ChatGPT di generarlo contestualmente, senza bisogno di competenze linguistiche specifiche.

Componibili: puoi cercare ulteriori servizi digitali che integrano/migliorano l’output. Per esempio di recente ChatGPT è integrabile attraverso dei plugin.

Aggiornabili: gli output continueranno ad aggiornarsi e, possibilmente, migliorare nel tempo.

Diventeremo “generalisti creativi”

Quando ci si affaccia al mondo del mercato, è necessario specializzarsi.

Parlando di marketing, più è ristretto il positioning, più preciso e assimilabile dalla mente del cliente è il messaggio commerciale.

Secondo Beacraft la cosa cambierà completamente e tutti ci trasformeremo in “generalisti creativi”.

Ragionando, noi potremmo fare un articolo sull’etimologia della parola “intelligenza artificiale”, semplicemente partendo da quello che conosciamo e ampliando il concetto e le competenze.

«Coloro che hanno competenze e approfondimenti in diversi settori e interesse, passione e curiosità in un’ampia gamma di aree saranno le persone che domineranno nella prossima era», dice Beacraft.

«Quando hai una comprensione di come funziona qualcosa, allora puoi produrre per essa. Non devi avere competenze in tutti i diversi strati. Per farlo accadere puoi sapere come operano il territorio generale o il campo, e poi far sì che le macchine astraggano il resto delle competenze».

Riassumendo, puoi conoscere poco di tutto e attraverso la macchina a fare in modo che sia la macchina stessa a ampliare e ad amplificare quello che tu conosci.

Diventare un generalista creativo significa che potremmo sapere un po’ di tutto e attraverso la macchina riusciremo a dare più senso a quello che conosciamo.

Più o meno lavoro? 

Le innovazioni tendenzialmente ci permettono di fare più cose in minor tempo, e l’Intelligenza Artificiale ci permette di aumentare anche le nostre competenze.

Pensiamo ad un ricercatore che può lanciare contemporaneamente migliaia di esperimenti.

Potremmo avere anche dei risultati molto più rapidi che comunque bisognerà analizzarli, confrontarli e metterli insieme.

Questo potrà creare altro lavoro lavoro.